Negli ultimi vent’anni l’happy hour è un segmento in continua crescita, non solamente per il Gruppo Campari o San Carlo ma tutte le aziende che hanno i requisiti giusti, dal food al beverage, cercano di entrare in questa categoria o di allargare il momento di consumo.
Ma se sei un’azienda vinicola e produci vino rosso in Valtellina, come fai ad entrare in questo segmento super-affollato dell’aperitivo?
É possibile posizionare il tuo prodotto?
Si, assolutamente! E questo caso studio ne è la prova.
Quando Andrea e Mauro Salini ci hanno contattato, mi hanno coinvolto subito, avevano le idee molto chiare. La loro esigenza era quella di sviluppare un packaging design, finalizzato in un’etichetta, che rendesse giustizia verso il posizionamento.
“Abbiamo identificato che si poteva posizionare un vino in modo completamente opposto dal normale. Mentre tutti gareggiano per posizionare il vino in alto, come raffinato, invecchiato, elaborato e da degustazione, noi abbiamo deciso di creare un brand meno elitario, più festaiolo e terra-terra. Insomma, un vino da bere, da veri Montanari. […]
[…] Inutile dire che dopo esserci rivolti a diversi grafici e agenzie eravamo letteralmente disperati. Non avevamo nemmeno tra le mani un’idea “sufficiente”. Ci siamo imbattuti in Packaging in Italy quasi per caso e leggendo i loro materiali, sembrava esattamente la realtà che stavamo cercando.
I risultati non si sono fatti attendere: dopo la consulenza con Michele, in cui abbiamo messo a fuoco le esigenze e la strategia, sono passati all’operativo. Abbiamo approvato direttamente la prima bozza e siamo davvero entusiasti del risultato.”
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Come ho detto si tratta di un vino rosso, il nebbiolo, un vitigno autoctono, questa tipologia di uva produce un vino vinificato in purezza, possiede caratteristiche organolettiche ben precise. L’obiettivo principale era differenziare questo bicchiere di rosso dalla concorrenza e dargli una differenziazione di mercato, cosa molto complessa e complicata da fare nel segmento vinicolo e degli aperitivi. Sì, hai letto bene, questo vino rosso fermo corposo è stato posizionato come aperitivo ed è stato chiamato Spàss, esattamente come quel tempo ricreativo del dopolavoro, chiamato happy hour letteralmente tradotto in “ora felice”.
Il naming, come diciamo sempre, è un elemento fondamentale per il posizionamento.
Spàss è un nome tanto semplice quanto efficace.
Significa divertimento in dialetto valtellinese, così come in tedesco.
Facilmente comprensibile in tutto lo stivale, quindi, per tutti gli abitanti della Valtellina, ma anche per i tanti turisti tedeschi e austriaci che affollano questi posti unici tutto l’anno. Per questo, già il nome che porta il vino in una dimensione diversa rispetto ai classici nomi raffinati della concorrenza.
Ma chi sono i competitor?
I player di mercato sono tanti, sono infiniti, ma dividiamoli in due categorie:
- Tutto il mondo dell’aperitivo, bianchino, spumantino, frizzantino, sprizzino, birretta ma niente rosso fermo.
- Tutto il mondo dei vini rossi fermi da pasto.
Poi c’è Spàss che prende queste due categorie.
L’obiettivo era quello di posizionare lo Spàss come vino da bere e da godere tutti i giorni. Andare in contrapposizione ai soliti vini da meditazione e da tavola. I vini da meditazione, infatti, vengono solitamente percepiti come complessi, elaborati, da intenditori, li potremmo definire quasi “elitari”. I vini da tavola, al contrario, sono percepiti come economici, di bassa qualità e poco pregiati. Lo Spàss sdogana entrambi i concetti: è il vino per l’aperitivo, da gustare in compagnia, tutti i giorni.
Storia, Tradizione, Cultura
In Valtellina c’è un enorme cultura enologica, che si tramanda da generazione in generazione, il posizionamento sviluppato dai Salini è stato un tornare alle origini, ridare alla montagna e a tutti i montanari della zona non solo il vino dei loro nonni e dei loro padri, ma il modo di consumo. Quando questi vecchi si ritrovavano nelle locande, nel dopo lavoro, per raccontarsi la giornata e restare in compagnia con un buon bicchiere di vino accompagnato da salume e formaggio per aspettare l’ora di cena, tra persone vere che se la volevano spassare, quel passatempo quotidiano che ti rigenerava e ti ricaricava per ripartire il giorno dopo.
Payoff
“L’ autentico aperitivo montanaro”
Il Payoff enfatizza al massimo il posizionamento dello Spàss, il vino dei montanari, da bere e da gustare tutti i giorni. Grazie al Packaging Positioning® abbiamo potuto sfruttare il posizionamento sviluppato in un’etichetta che avvolge sull’intera circonferenza una classica bottiglia bordolese.
Lo sviluppo di un logotipo finalizzato al brand naming Spàss ha dato vita al visual.
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Lo Sviluppo dell’etichetta
La grafica e il design di questo packaging, nel mondo del vino, sono stati sfruttati per differenziare il prodotto verso il posizionamento rispetto alla maggior parte delle bottiglie e dei vini che trovi sugli scaffali. Avendo avuto un briefing chiaro, le idee da parte nostra sono state precise fin dall’inizio, un’etichetta esclusiva, non convenzionale, che non si vede solitamente sul mercato.
Dopo ricerche e analisi di mercato abbiamo scelto un’etichetta unica che ricoprisse interamente il diametro della bottiglia, la tipologia di carta da scegliere era importante. Abbiamo optato per la carta Fedrigoni Corolla, a nostro avviso quella più indicata per lo Spàss. Una carta vergata filigranata color avorio. Lo sviluppo grafico del visual è il vero protagonista di questa etichetta, è stato realizzato graficamente per enfatizzare il posizionamento, un braccio che afferra una bottiglia e versa il vino rosso direttamente nel cuore della montagna, per ribadire che lo Spàss è il vino della montagna e del montanaro.
La capsula e il suo colore erano fondamentali per differenziare questo vino da aperitivo. Abbiamo optato per un color rosso rubino, in tinta con la scritta Spàss, con il colore della montagna e soprattutto con il colore del vino.
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Se invece ti è tutto chiaro e hai compreso tutti i passaggi e vuoi solo conoscere se anche tu hai la possibilità di posizionare un vino in modo differente sul mercato, contattaci senza impegno a questo link.
Entra nel mondo del marketing nel 1996, nel 1999 ha fondato Ardigia Marketing Funzionale, nel 2013 fonda Packaging in Italy, l’agenzia di Pack dal Design italiano.
Nico Azzolini
Miki, sei veramente in gamba!
Complimenti!
Nico