L’errore più grosso che puoi fare nel scegliere un colore per il tuo packaging è impossessarti di un codice cromatico in funzione di una pura soggettività personale, delle serie:
- Su questo packaging ci vedo il blue e insieme a quella giacca una bella cravatta marrone.
Non funziona così, c’è veramente bisogno di fare chiarezza.
Questo è il primo motivo che mi ha spinto a scrivere questo post, il secondo motivo è per una domanda ricorrente che mi viene sottoposta molto spesso, la domanda che mi sono sentito rivolgere in questi anni tante volte, da collaboratori, clienti e anche amici, è questa:
- Michele, c’è una regola precisa per scegliere il codice colore di un Packaging?
io:
- Sì, esiste una regola precisa!
Hai capito bene, la risposta a questa domanda è sì. Già solo questo basterebbe per farti leggere fino in fondo tutto l’articolo, ma la tua curiosità dovrà aspettare.
Ho pensato che non si potesse scrivere una risposta unica in modo chiaro con un singolo post, ed è per questo motivo che ho voluto aprire una rubrica all’interno del mio blog, per spiegare al meglio e nel dettaglio l’utilizzo di ogni singolo colore primario e di alcuni secondari molto utilizzati.
Dai colori primari – blu, giallo, magenta – si possono ottenere tutti i colori secondari, e mescolandoli successivamente si possono ottenere quelli terziari. Quando si parte con un progetto grafico, devi essere consapevole che per lo sviluppo corretto del tuo packaging, non devi mai abbinare questi colori in funzione del tuo gusto personale.
Dobbiamo anche sapere che i colori si possono dividere in caldi (giallo, rosso, arancio) e in freddi (blu, verde, viola), esistono anche le tonalità del grigio, conosciuti o chiamati colori pallidi.
Guardando questa tabella capirete meglio quello che sto dicendo:
Quello che sto scrivendo non è certo la bibbia, sono solamente le regole base per sviluppare un Packaging Positioning® con il colore corretto, come ogni buona regola che si rispetti c’è sempre qualcuno pronto ad infrangerla, nel farlo potresti anche avere successo, in tutta sincerità, io a volte l’ho fatto e ho avuto ottimi risultati di vendita nel prodotto, ma non è stata semplice fortuna, anche qui ci sono delle regole ben precise e scientifiche, questo però è un argomento diverso che spiegherò in un altro articolo.
Se anche tu hai intenzione di rompere queste regole, voglio darti tre semplici consigli:
- Non devi mai seguire la tua soggettività verso un colore finalizzato al Packaging
- Dovrai essere cintura nera settimo dan di Brand Positioning finalizzato al Packaging
- Se non sei ancora cintura nera di Brand Positioning non fare danni e segui le regole base dei colori che ti sto per spiegare
Per comprendere come sfruttare i colori ho pensato di ragionare alla rovescia, ovvero non partirò da quale colore dovrai scegliere in funzione del progetto di Packaging che stai sviluppando (categoria, canale, target, prezzo, ecc.), ma partirò dal singolo colore primario per spiegare dove e come utilizzare esattamente quel colore.
Per farvi comprendere bene cosa intendo, come primo colore di questa rubrica ho scelto il verde, ritengo che sia un colore che si presti tantissimo a schematizzare come fare una scelta giusta verso lo sviluppo del tuo packaging.
Il primo aspetto che dobbiamo contemplare è che si ragiona in due macro aree:
- L’area dei colori
- L’area delle categorie
La prima area, è quella dove prendiamo una decisione basandoci in modo visivo su delle patchwork color, quindi una cosa molto semplice.
Se l’area dei colori è chiara a tutti, quella della categoria è un po più complessa. Dobbiamo comprendere che ogni categoria ha dei codici colore nemmeno troppo taciti.
Se ti recherai tra gli scaffali della GDO, difficilmente potrai vedere un astuccio laminato oro su una confezione di pasta, che comunica al suo interno uno spaghetto integrale biologico, con una macinatura lenta e tradizionale di un mulino a pietra Sudtirolese, però potrai trovare questa laminatura oro in un astuccio che all’interno contiene caviale in vasetto di vetro con il tappo a vite. Questi due esempi stanno a significare che all’interno di ogni categoria c’è un codice colore.
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A quale categoria appartiene il Codice Colore Verde?
Prima di dirti a quale appartiene, ti voglio dire a quale non appartiene. A quella del food.
Il verde nella categoria food fa fatica ad uscire dallo scaffale.
Sei libero di crederci o di non crederci ma ci sono colori che in alcune categorie vendono tantissimo e in altre fanno fatica ad arrivare all’interno dello stesso carrello della spesa.
Perché accade questo? È molto semplice, la nostra mente cataloga incondizionatamente tutto quello che vediamo dalla nostra nascita, questo accade inconsapevolmente al nostro volere ed è per questo motivo che noi associamo il verde alla categoria della cura personale del nostro corpo. Esempio, a quella del beauty (sapone, schiuma da barba, borotalco, dentifricio, medicinali, ecc.).
Diciamo che ci sono due aspetti che ci portano a pensare a questo:
- La materia prima
- La nostra storicità
Perché la materia prima e la nostra storia influenzano la scelta dei nostri colori?
È molto semplice. Prendiamo la categoria schiuma da barba dove Proraso con la sua livrea verde a strisce bianche regimental fa sicuramente la voce grossa, questa azienda è il fiore all’occhiello della Ludovico Martelli srl nata nel 1908 a Firenze, specializzata nel settore del beauty, all’interno del gruppo oggi ci sono tantissimi brands: Erbaviva, Kaloderma, Prokrin, Schultz, Batist, Oxy, Sul Filo Del Rasoio, Adorn, Finesse, Just For Men e per finire il dentifricio Marvis.
Avete mai pensato perché Proraso e la Marvis hanno come Brand Color il verde?
Io sì! La risposta è perché all’interno del loro prodotto classico alto vendente come materia prima c’è la menta (punto uno). Come ho scritto all’inizio non è complicato come ragionamento, al contrario è molto semplice.
Nel 1908 non c’erano tutti questi ragionamenti di marketing, le cose erano molto più semplici e intuitive, dalla ricerca del naming o del lettering, allo sviluppo del logo, allo studio dei codici colore. La maggior parte di aziende nel beauty nella metà del novecento utilizzava la menta come materia prima, quindi, se il Brand Proraso, che nasce nel 1948, è il leader della categoria con questo colore, e la maggior parte di produttori storici sono leader nel settore del beauty, eccovi spiegato l’importanza del Verde in questa categoria e l’importanza della storicità per scegliere il codice colore (punto due).
Anche tu vuoi conoscere tutti gli aspetti per scegliere il codice colore del tuo nuovo packaging? Vuoi saperne di più sui colori primari e colori secondari? Allora non ti resta che rimanere collegato al nostro blog e attendere le uscite dei prossimi articoli, se invece hai fretta e vuoi comprenderli prima di tutti contattaci direttamente e prenota la tua consulenza gratuita con noi.
Entra nel mondo del marketing nel 1996, nel 1999 ha fondato Ardigia Marketing Funzionale, nel 2013 fonda Packaging in Italy, l’agenzia di Pack dal Design italiano.