I “Sì” che ho ricevuto nella mia carriera mi hanno spalancato molte porte. Clienti che mi hanno accordato la loro fiducia, progetti sviluppati e accettati e così via. Questo col tempo continua ad avere un valore enorme. Anche oggi, dopo oltre 20 anni di attività nel marketing, ricevere un “Sì” è sempre una grande conferma.
Se però ripenso a cosa davvero mi ha permesso di fare la differenza in diversi momenti della mia carriera da imprenditore, sono certo che si tratti dei “No”.
All’inizio non ne avevo compreso l’importanza e non ero proprio abituato a darne.
Per capirci, quando parlo di “No” mi riferisco a tutte quelle volte in cui ho dovuto dare il mio “No” di fronte a una situazione che sembrava contenere un vantaggio per me.
Parlo di quando si rifiutano lavori, si rifiutano collaborazioni e in generale si risponde con un educato “No, grazie” a tutte quelle proposte che sulla carta chiunque giudicherebbe vantaggiose.
Questo non solo viene difficilmente compreso (sei pazzo a rifiutare un lavoro?), ma viene interpretato anche in modo negativo come se esistesse un dovere non scritto di accettare a prescindere chiunque arrivi bussando alla tua porta.
In effetti, questo mio atteggiamento sarebbe criticabile se 20 anni fa avessi deciso di intraprendere la strada dell’agenzia di marketing generalista. Lo sarebbe perché parliamo di un servizio che non soddisfando fino in fondo nessuno è vendibile a tutti. Purtroppo o per fortuna, ho deciso di prendere una strada differente, di specializzarmi, fino alla creazione della Packaging In Italy che oggi in Italia, senza girarci troppo intorno, è una delle realtà che operano nel marketing con la specializzazione più alta e focalizzata.
Se ti fossi perso le puntate precedente ti spiego velocemente in 7 punti perché:
1️⃣ Focus unico, 100% marketing sviluppato sul Packaging di prodotto.
2️⃣ Sistema di sviluppo e progettazione basato sul posizionamento chiamato Packaging Positioning® (registrato da noi offline e online).
3️⃣ Il Packaging Positioning® è stato riconosciuto dallo stesso Jack Trout (il padre del posizionamento) come l’elemento mancante nel Brand Positioning.
4️⃣ Unica realtà affiliata alla Trout & Partners in Italia ?? (in ?? Italia “NOI” siamo “IL” posizionamento di marca per le aziende che vogliono fare impresa).
5️⃣ Unica realtà che lavora su l’approccio puramente analitico opposto a quello creativo del Packaging.
6️⃣ Testimonianze dei nostri clienti che documentano i risultati raggiunti con i numeri (non solo loghi di aziende blasonate senza sapere cosa realmente è stato fatto e il risultato che hanno ottenuto).
7️⃣ Abbiamo il primo e unico blog italiano di Packaging & Marketing composto da oltre 160 articoli, con casi studio di successo realizzati di persona. Un canale YouTube con più di 80 video che spiegano il nostro lavoro.
In soli sette punti credo tu riesca a intravedere un panorama differente da quello delle agenzie creative e generaliste che operano nei servizi di marketing.
È per questo che nonostante i clienti siano importanti per me, non posso dire a priori di sì a tutti.
Il Posizionamento richiede innanzitutto un cambio di prospettiva da parte dell’imprenditore. Senza modificare l’approccio che ha caratterizzato per molto tempo il modo di fare impresa non è possibile dialogare. Siccome conosco discretamente gli imprenditori (li aiuto a incrementare le vendite dei loro prodotti da oltre 20 anni), oggi posso intuire quasi subito quando mancano i presupposti minimi per collaborare. Questo è il motivo principale perché porto avanti il blog e mi metto spesso davanti a una telecamera, il mio front-man deve arrivare assolutamente preparato e comprendere il posizionamento per investire nel Packaging Positioning del suo prodotto.
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Fornitore dillo a qualcun’altro
Ti parlo di “collaborare” perché i servizi di marketing strategico di Packaging in Italy rappresentano una vera e propria collaborazione tra l’azienda e la stessa agenzia.
Questo è un altro punto che mi porta spesso a dire di no oppure ad abbandonare la collaborazione con realtà acquisite anni fa, quando questa cosa non era chiara nemmeno a me.
Molte imprese considerano le società esterne a cui si affidano come dei semplici fornitori. Come se tra l’impresa di pulizie e l’agenzia di marketing strategico non ci fosse alcuna differenza.
Non funziona così e in questo modo non si arriva a nessun risultato di vendita. Non è un equilibrio che mi permette di sviluppare in agenzia un packaging orientato alle vendite, perché solo attraverso una collaborazione attiva tra impresa e agenzia si può raggiungere il risultato finale.
Il Packaging Positioning non è per tutti
Ecco perché il Packaging Positioning è molto selettivo. Sai, in realtà non sono io che dico “No”, ma lui che mi dice in tutti i modi possibili “digli di no”.
Per fortuna non mancano aziende guidate da imprenditori sensibili e aperti a questo approccio, ne trovi parecchie nella nostra pagina testimonianze. Non avrei potuto aiutarle se non avessi avuto da parte loro non solo la fiducia iniziale, ma la predisposizione a trattare il Packaging Positioning come una risorsa preziosa per il loro business.
Questo in alcuni casi si scontra con delle semplici valutazioni economiche, si tratta di un altro indicatore che mi fa comprendere che non c’è possibilità di raggiungere risultati interessanti.
Oggi, non comprendere che uno studio strategico sul Packaging Positioning ha oggettivamente un valore altissimo per il successo del prodotto stesso sugli scaffali, significa non comprendere l’intera dinamica del marketing.
E non è una faccenda economica oggettiva – i soldi non mancano – ma semplicemente la scala di valori di chi vede le cose come negli anni ‘70 va in cortocircuito quando non trova una corrispondenza materiale. Mi spiego meglio…
Ad esempio:
- Acquistare un nuovo Ducato, Scudo o Fiorino OK (vedo, tocco, porto a casa del peso)
- Acquistare nuovi macchinari, un capannone o mobili per l’ufficio OK (vedo, tocco, porto a casa della sostanza)
- Pagare una strategica sul posizionamento finalizzata nel packaging NO
Se non capisci che sarà proprio quel posizionamento finalizzato a quel packaging che ti permetterà di comprarti Ducato e capannone… allora il NO lo devo dire io a te.
L’ho semplificata con un paio di casistiche che immagino conoscerai bene.
Se però hai letto fino a questo punto è evidente che la tua sensibilità per le soluzioni di marketing strategico che passano attraverso il packaging sia alta.
Il prossimo passo da compiere è davvero semplice. Contattaci senza impegno per un primo consulto. È il modo migliore per capire come potremmo aiutarti concretamente a incrementare le vendite dei tuoi prodotti.
Entra nel mondo del marketing nel 1996, nel 1999 ha fondato Ardigia Marketing Funzionale, nel 2013 fonda Packaging in Italy, l’agenzia di Pack dal Design italiano.