È meglio un packaging in plastica riciclata o in un materiale “sostenibile”?
Oggi partiamo immediatamente con la risposta a questo grande quesito:
È più ecologico utilizzare un materiale sostenibile o l’uso di plastica riciclata?
Big Spoiler: anche se non è quello che comunemente si pensa, in realtà usare un Packaging in plastica riciclata è molto più eco-friendly rispetto a qualsiasi altro nuovo materiale sostenibile.
E questo è quanto espresso dal principio dell’Economia Circolare, un modello di pensiero che va oltre l’ecosostenibilità e prende in considerazione la delicata equazione tra materie prime attualmente prodotte e i sistemi di produzione per nuovi materiali.
Dall’inizio dell’era industriale l’essere umano ha messo in circolo troppe materie plastiche e l’unico modo per porre rimedio è rimetterle in circolo.
Nell’Unione europea ogni anno vengono prodotte più di 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti, numeri inquietanti a cui l’UE sta tentando di dare un freno con una specifica nuova linea di aggiornamento legislativo sulla gestione dei rifiuti in favore di un’economia circolare.
La questione sta acquisendo sempre più importanza, basti pensare che Coca Cola scrive sulla sua bottiglietta “realizzata con il 50% di plastica riciclata” in una scritta grande quanto il suo stesso logo.
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Che cos’è l’economia circolare?
L’economia circolare è un nuovo sistema produttivo orientato al consumo responsabile e include principi importanti quali:
- condivisione e prestito
- riutilizzo
- incentivi alla riparazione
- ricondizionamento
- riciclo dei materiali e dei prodotti già esistenti
Perché è importante l’adesione ad un modello di economia circolare?
Semplice, in questo modo estendiamo il ciclo di vita di ogni prodotto e questo riduce inevitabilmente la mole di rifiuti prodotta. Infatti dopo aver terminato la sua naturale funzione il prodotto “continua a vivere” grazie al riciclo dei materiali di cui è composto che vengono reintrodotti nel ciclo economico attuale e generano nuovo valore e prestazioni.
In opposizione al modello circolare c’è il tradizionale modello economico lineare che si fonda invece sulla parabola di “estrazione, produzione, uso e rifiuto”. Questo modello tradizionale è strettamente dipendente dall’elevata disponibilità di energia e materie prime facilmente reperibili e a basso costo.
Usare la plastica riciclata è meglio che utilizzare materiali sostenibili, è meno inquinante. Anche se la concezione comune vede i nuovi materiali sostenibili come una scelta più moderna e meno dannosa per l’ambiente. Strano come va il mondo, no?
È meglio usare la plastica che è già in commercio, che bisogno c’è di produrne altra?
Un dovere della collettività
Oggi il mondo del Packaging per la ristorazione e l’Industria GDO si trovano a dover fronteggiare un notevole incremento della domanda di materie prime senza poter contare sulla presenza di risorse essenziali, che sono invece limitate e insufficienti per la popolazione mondiale che continua a crescere sempre di più.
E quindi?
Signore e signori, la risposta è molto semplice: questa situazione di squilibrio crea un’indiscussa dipendenza del mondo industriale verso alcuni Paese detentori di materie prime e mezzi di approvvigionamento.
Occorre inoltre fare una piccola ma necessaria riflessione sull’impatto di tale situazione critica sul clima.
Gli attuali processi di estrazione e uso delle materie prime sono una tra le prime cause di inquinamento ambientale e fanno salire alle stelle il consumo di energia e delle emissioni di CO2. Solo adottare una politica più consapevole e razionale sull’uso delle materie prime può veramente fare la differenza in questa delicata situazione.
I protagonisti veramente Green
Fileni è un brand vende i suoi prodotti, come ad esempio cotolette e bistecche di pollo panate in contenitori eco-sostenibili. Si tratta di un brand posizionato come biologico nel settore delle carni bianche e lavora sul principio di sostenibilità come sua principale arma di differenziazione. Ha lanciato questo nuovo packaging in carta invece che in plastica, con un effetto “nude” del prodotto sottovuoto, differenziandosi dai competitor che usano invece il classico pack in plastica.
Magnum per prima nel mondo dei gelati della Grande Distribuzione ha lanciato nel Regno Unito un packaging in plastica riciclata in PP secondo il suo piano di eliminazione progressiva della plastica vergine per il gelato entro il 2025 in favore dell’uso esclusivo di plastica riciclata certificata.
Dal 2021 Ferrarelle è Società Benefit grazie alla sua attenzione per la sostenibilità ambientale che ha portato l’azienda a realizzare due tipi di bottiglie d’acqua in plastica riciclata:
- Prima gamma 100% R-PET per bar e ristoranti
- Seconda gamma almeno il 50% di R-PET per i supermercati
Ferrarelle ha persino investito in un suo stabilimento in provincia di Caserta per il riciclo della plastica, qui il PET viene trasformato in R-PET, processo che garantisce a Ferrarelle l’onore dell’etichetta “riciclato da noi”.
Voglio menzionare a questo punto anche Erbenane, un posizionamento che ho realizzato con grande interesse per un’azienda che commercia germogli prodotti in Italia, certificati da agricoltura biologica. Il packaging in materiale PLA è completamente biodegradabile e compostabile, si tratta di una plastica realizzata in modo completamente naturale.
L’attenzione per l’economia sostenibile ha portato anche molte realtà della ristorazione a rivolgersi a packaging più sostenibili. Se alcuni hanno optato per i sistemi plastic-free con packaging biodegradabili da smaltire nell’umido, altri hanno capito l’importanza di limitare l’inquinamento derivante dalla produzione di questi materiali non plastici e sostenibile per altre scelte. Il milanese Miscusi, delivery di pasta fresca, ha scelto confezioni in alluminio riciclabile, altri portano i loro prodotti a casa dei clienti con contenitori in vetro o ceramica da rendere come ad esempio La dispensa di Serena Barbieri sempre a Milano. A Modena Bibendum porta i suoi piatti a casa in vasetti di vetro da restituire con il prossimo ordine a fronte di una cauzione di due euro.
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I problemi delle piccole e medie Imprese per la sostenibilità
I costi della sostenibilità sono un importante fattore da tenere in considerazione, perchè se è vero che tutti vorremmo dare alla nostra azienda una connotazione Green, è altrettanto vero che non sempre è una cosa fattibile.
In questo articolo del Sole 24 Ore Giorgio dell’Orefice spiega molto dettagliatamente che “la transizione non è semplice visto che se da un lato le imprese che hanno investito in sostenibilità registrano un fatturato per addetto superiore alla media del 10%, dall’altro solo un’impresa su 4 del settore manifatturiero prevede di investire in prodotti e tecnologie green nel triennio 2021-23. La ragione? Probabilmente è in un altro dato: nonostante il 90% dei consumatori si dica convinto della necessità di una “mobilitazione ambientale” alla prova dei fatti poi il 54% degli stessi consumatori si dichiara non disposto a pagare di più per un prodotto sostenibile. Le imprese quindi si trovano davanti a investimenti dai costi certi ma dai ritorni tutti da verificare.”
Sono molte le realtà che cercano di impegnarsi nel percorso della sostenibilità, ma poi la realtà dei fatti è che ci si scontra con due grandi ostacoli:
- i costi: l’industria che lavora sulla sostenibilità e produce packaging è molto attiva, ma la verità è che le medio o piccole imprese non hanno i numeri per personalizzare i packaging e devono adattarsi, trovare un compromesso e utilizzare quindi qualcosa di standard.
- personalizzazione: questi prodotti standard dovranno essere quindi personalizzati a livello grafico per avere un’efficace differenziazione sul mercato.
Si tratta di un punto fondamentale e non tutte le aziende hanno nel proprio organico le risorse giuste per seguire un progetto così importante come la realizzazione di un packaging personalizzato che sia funzionale ai propri obiettivi di marketing.
L’unica soluzione praticabile è rivolgersi a veri professionisti del settore e risparmiare così tempo e energia che andrebbero altrimenti inutilmente sprecati in tentativi senza successo.
Se vuoi scoprire anche tu come utilizzare a tuo favore l’arma della Sostenibilità per i tuoi Packaging, chiamami subito per una consulenza senza impegno!
Entra nel mondo del marketing nel 1996, nel 1999 ha fondato Ardigia Marketing Funzionale, nel 2013 fonda Packaging in Italy, l’agenzia di Pack dal Design italiano.
E.G.Danovaro
molto interessante ed attuale ,ma occorre educare il mercato ed informare il consumatore con dei dati concreti e veritieri , per molti interessi politici la plastica è il diavolo , ma occorre informare che la plastica è una risorsa naturale prodotta dall’uomo e pertanto occorre solamente raccoglierla in maniera corretta e quindi riciclarla .
Michele Bondani
La plastica è un derivato del petrolio e come tale inquina, ma ho compreso il concetto che volevi esprimere. Dobbiamo convivere con la plastica che abbiamo messo in commercio.
Grazie per il tuo commento.