Con questo decimo articolo, la rubrica Prodotti Scomparsi giunge al capolinea (almeno per il momento). Come mai? Semplice: mi piace cambiare. Cambiare fa bene. Cambiare, in certi casi, è un obbligo e te lo dimostrerò proprio in questo articolo.
Non sto straparlando, ti sto introducendo in questo articolo che parla non solo di prodotti scomparsi ma anche di aziende che non hanno colto il richiamo del cambiamento, l’hanno ignorato e ne hanno pagato a caro prezzo le conseguenze.
Il cambiamento, in questo caso, si chiama “digitale”, e il prodotto scomparso (anche se ancora si trova in giro) è il packaging del rullino fotografico.
Kodak e Fujifilm: due risposte diverse al cambiamento
Il rullino è una delle più grandi invenzioni commerciali della storia contemporanea, se pensiamo che ha trasformato la fotografia in un fenomeno di massa. Chi non ricorda, poi, l’inconfondibile packaging? Il “padre” del rullino, George Eastman, è stato anche il fondatore della Kodak (1888), un’azienda che per molto tempo è stata sinonimo di innovazione.
E questo non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche dal punto di vista della comunicazione. Kodak è l’azienda che è riuscita a entrare nella vita delle persone con i “Kodak moment” e ha messo la macchina fotografica tra le mani delle persone, dicendo loro “Tu premi il pulsante, noi pensiamo al resto”.
Eppure l’azienda non è stata in grado di prevedere il cambiamento ed è crollata sotto il peso del digitale. Anzi, forse è successo anche di peggio… Non è che alla Kodak avessero il prosciutto sugli occhi. Ti basta pensare che nel 1975 l’azienda ha ideato la prima fotocamera digitale della storia. Cos’è accaduto, allora?
Si sono mossi troppo piano, pensando che il mondo della pellicola avesse ancora molto da dare prima di scomparire e che la forza del marchio avrebbe comunque garantito la leadership dell’azienda nel mercato. E invece…
[Curiosità] Stessa scarsa lungimiranza ha caratterizzato la Polaroid che, dopo aver conquistato il pubblico con la sua instant camera e la relativa pellicola istantanea, ha dichiarato la “Chapter 11*” sia nel 2001 che nel 2008. Sempre nel 2008 è nata l’azienda Impossible, fondata proprio con lo scopo di riprendere la produzione delle fotocamere analogiche e delle pellicole Polaroid.
da Edwin Land, che oltre ad assere il fondatore della Polaroid e anche il creatore della prima macchina istantanea al mondo.
* (Chapter 11 – la legge USA che regola i fallimenti)
Un’azienda che, al contrario, ha messo a fuoco la portata del fenomeno digital e si è mossa per tempo – e strategicamente – per non soccombere è stata la Fujifilm, il competitor nipponico della Kodak.
Nata analogica proprio come la Kodak, a differenza di quest’ultima non ha fatto muro al cambiamento; si è fatta liquida e si è trasformata puntando sulla diversificazione ed entrando nel settore della nanotecnologia, ma anche in quello della farmaceutica e della cosmetica! Pur di non estinguersi, la Fujifilm ha messo a soqquadro il proprio business model per rafforzarsi e, poi, affrontare il rilancio nel digitale.
Ma il rullino?
Perché ho voluto dedicare questo articolo al rullino? Perché, nonostante la sua scomparsa come protagonista dal mercato della fotografia, questo prodotto esemplifica al massimo il concetto del Packaging dal Profitto Genetico. Quello del rullino era un packaging inconfondibile, che ha contribuito in modo forte a rendere il prodotto storico.
Scopri di più sul Packaging dal Profitto Genetico.
Se ha potuto preservare negli anni l’integrità della pellicola, non ha però potuto salvare il rullino dall’estinzione, dal momento che sono entrati in gioco fattori complessi. Ma la questione su cui voglio soffermarmi è un’altra e cioè il fatto che il packaging ha reso quel prodotto un’icona.
Questo ti dà la misura di quanto siano importanti lo studio e l’ideazione del packaging, sempre e comunque. Perché change happens, ma il packaging (quello che riesce a creare un’immagine nella mente del consumatore) resta e non sbiadisce negli anni.
E chissà che un giorno il rullino non torni nelle nostre vite quotidiane.
Entra nel mondo del marketing nel 1996, nel 1999 ha fondato Ardigia Marketing Funzionale, nel 2013 fonda Packaging in Italy, l’agenzia di Pack dal Design italiano.